Assessorato alla Cultura
Mostra personale di Opere su carta
Fernando Galassi
La mano creativa
Presentazione di Luigi Paolo Finizio
SALONE
DI PALAZZO PRETORIO
Piazza Cavour 36, Tel. 055 8477288
Inaugurazione sabato 8 Febbraio 2014 alle ore 17,00
8 Febbraio – 1 marzo 2014
biblioteca@comune.barberino-di-mugello.fi.it, www.comunebarberino.it
orari di apertura al pubblico:
dal lunedì al venerdì dalle ore 14,30 alle 18,30, martedì, giovedì, sabato dalle ore 9.00 alle 13.00
Per informazioni, Tel. 055 8477288
La mano creativa
Nell’essere espressivo, nel dire, la pittura, nei suoi elementi di segno e colore, quando non insegue le realtà visive che ci attorniano, quando non si apre a finestra sul mondo, ma vuol essere registro interiore, dettato di stati d’animo, è come se parlasse su di sé, come se facesse eco a se stessa nel rappresentare altro da sé, nel farsi messaggio e comunicazione al di fuori di se stessa. La mano che la dispiega, il gesto che la innerva di tracce e colori, che ne scandisce e svolge il campo d’immagine fa da cerniera e animazione, da motore e mediazione tra queste alterità all’interno del fare pittura e fuori dalla pittura.
E’ il caso dei lavori, tutti recenti, qui raccolti di Fernando Galassi, affermato clinico-oculista, in cui, appunto, la pittura svolge un discorso di immaginazione privata, di riserbo e liberatorio ductus espressivo esterno ad ogni consuetudine figurativa. Lui non è un artista – forse lo è sempre stato potenzialmente – ma, in fondo, quante vie segrete e manifeste legano la pittura, le arti visive, all’oculistica, al sano vedere? Nel gioco di riflessi interiori ed esteriori, la pittura fatta di segno e colore, di materia e luce, di grafemi e corsive volute si accomuna alla scrittura, al suo abile verso alfabetizzato, al suo talento tante volte incontenibile. Galassi è spontaneamente, quanto consapevolmente, un figlio naturale delle poetiche informali, ne prosegue con vena istintiva, ma pure oculata, l’incondizionato potere di libertà immaginativa, di esuberante abbandono alla scoperta visibile dell’invisibile. Il suo è un filo conduttore, avviato sin da giovane, così mi scrive, che si dipana e aggroviglia, che addensa e intriga il segno al colore in una sorta di spettacolo interiore, come ad ascoltare se stesso, a dare una impronta visibile al flusso, allo spazio di stati coscienti e incoscienti, a forme di pensiero, come ancora mi scrive.
Forme di pensiero che nel caratterizzare e investire l’identità dell’autore, ne manifestano gli intenti espressivi in una dimensione in cui la compostezza dell’immagine ingloba la disinvoltura della scrittura. Forse sono momenti e spazi di riposo mentale o di veglia gioiosa, ma di certo sono occasioni in cui il pensiero si fa visivo per la sorpresa e il piacere degli occhi. A dirla con le parole del poeta Henri Michaux, «sono segni, non per essere completi, non per coniugare ma per essere fedeli alla propria transitorietà.» Sono, insomma, tracce di una mano creativa per segni e colori disposti e decomposti
su fogli, tracce di fantasia che tornano e ritornano a campire inseguite da stimoli e da sguardi che, per quanto fuggitivi e confusi, aspettano l’esito di un ordito, l’approdo di una visione.
Un combino di acrilici, pastelli a olio e matite nel comporre segni e colori fra loro tramati ad arte per indurre al silenzio e al commento del vedere. Sono opere in mostra a consegna di una mano creativa che rende l’occasione di frasi interiori rese palesi, di improvvisi gesti d’immagine quali veloci ed essenziali pensieri messi a nudo e che Galassi ci invita a captare. L’occasione sollecitata e promossa dal comune amico Paolo Gubinelli, artista e maestro del segno astratto, mi ha con piacere coinvolto a stendere queste note introduttive.
Curriculum di Fernando Galassi.
Il prof. Fernando Galassi è nato a Capraia e Limite sull’Arno (Firenze) il 22 agosto 1943. Si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Firenze e ivi ha conseguito la specializzazione in Oculistica. E’ stato, sempre presso l’Università degli Studi di Firenze, prima contrattista universitario, quindi ricercatore universitario, ed infine professore associato, presso la Clinica Oculistica.
In tutto il suo periodo di servizio presso l’Università di Firenze, ha svolto attività scientifica, clinica e didattica. Il principale campo di interesse clinico-scientifico del Prof. Galassi è la patologia glaucomatosa.
E’ stato Direttore della Scuola di Specializzazione in Oftalmologia e Presidente del Corso di Laurea in Ortottica ed Assistenza Oftalmologica.
In quanto membro di varie società scientifiche nazionali (SOI, AISG) ed internazionali (EVER, ARVO, American Academy of Ophthalmology), ha presentato i risultati delle proprie ricerche in numerosi convegni, nazionali ed internazionali. Il suo continuo e proficuo lavoro emerge anche dalle numerose pubblicazioni sulle più quotate riviste internazionali del settore.
Dalla fine degli anni Sessanta, si è dedicato anche all’arte contemporanea e classica, così come all’arte africana ed alla fotografia. Ha eseguito molte opere su carta e su tela, con soggetti dal figurativo all’astratto. Negli anni Settanta è stato ospitato per una personale di grafica presso la galleria AxA di Firenze.
L’amico artista Paolo Gubinelli, visitando il suo studio a Firenze ed avendo preso visione della produzione artistica del prof. Galassi, è rimasto affascinato dalle di lui umiltà, sensibilità ed intelligenza creativa. Per questo ha pertanto consigliato di esporre le sue opere in alcune mostre presso enti pubblici.
Dedicato al mio amico Prof. Fernando Galassi
Lo scarabocchio dei bambini
perché i bambini mi affascinano?
Per la loro purezza
per la loro sensibilità
per la grande fantasia e creatività
loro ci insegnano tante cose
ci insegnano l’educazione
l’espressione dei sentimenti
la loro ingenuità entra nella nostra mente
allora quale è il segno migliore
di uno scarabocchio?
Lo scarabocchio per il bambino è un gesto,
la mano segue l’istinto senza sapere dove arriva e dove va
mentre lo scarabocchio di un’artista
è un linguaggio che appartiene a tanti messaggi della storia
l’arte è qualcosa che scatta dentro di noi
noi la esprimiamo attraverso le nostre sensazioni
è un magazzino di elementi culturali che si agganciano l’uno con l’altro
è qui che necessita l’originalità del pensiero dell’artista
che sappia esprimersi attraverso la forza interiore con estrema creatività di un nuovo linguaggio
noi ascoltiamo la voce e il canto del bambino
perché ci dà la forza per entrare dentro la materia
una materia che guarda attraverso una forma nello spazio
un segno, un graffio, una parola, un numero…………….
sono questi i codici dello spazio mentale
ecco perché osservando lo scarabocchio di Fernando Galassi mi ha emozionato
perché ho pensato a questo lungo viaggio della sua Arte
carte che sanno parlare nel silenzio
“lo scarabocchio che va alla ricerca di una nuova poesia.”
Paolo Gubinelli, 1 gennaio 2014
Da Paul Jackson Pollock:
Il dripping è una tecnica pittorica caratteristica dell’Action Painting americana.
A Emilio Vedova:
dal linguaggio gestuale astratto e dinamico.
Da Cy Twombly:
linguaggio artistico di Twombly: le parole lasciano il posto agli scarabocchi, a linee di nervosismo, e graffi con i quali l’artista riconfigura gli atti di scrittura, disegno e pittura al fine di provocare un nuovo modo di vedere.
A Gastone Novelli:
l’artista dice: Dipingere è anche esprimere per segni ciò che non si può, o non si sa, esprimere con le azioni.